Abbiamo intervistato Gaia De Laurentiis, tornata su un palcoscenico torinese dopo poco più di un mese: "Mi ritengo fortunata ad aver avuto in tutti questi tre spettacoli dei compagni di lavoro di alto livello, che si sono rivelati un aiuto enorme..."
Non conoscono sosta gli impegni teatrali di Gaia De Laurentiis per la stagione 2015/2016. Congedatasi dal pubblico del Teatro Erba l’ultima settimana di gennaio, con la commedia L’amore migliora la vita, di Angelo Longoni, eccola tornare a Torino – questa volta al Gioiello – interprete, in un ruolo decisamente divertente e più rilassante, della nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Diego Ruiz. Insieme a loro sul palcoscenico, anche Roberto Ciufoli e Francesca Nunzi.
Mentre raggiunge nuovamente Torino, l’attrice passa in rassegna ai microfoni di Teatro.it l’intensa attività teatrale affrontata negli ultimi mesi, ipotizzando buone prospettive anche per i mesi futuri, ecco cosa ci ha detto.
Tre spettacoli diversi tra loro. Cosa le hanno lasciato finora?
A Lisistrata sono legata ormai da quattro anni, lo avevamo realizzato per il Festival Magna Graecia e ogni tanto lo riprendiamo. Tratta una tematica molto profonda, è un personaggio che adoro e il regista Stefano Artissunch ha concepito una versione molto particolare, compiendo un “brusco salto nel tempo”, riscontrabile soprattutto nel finale, assolutamente moderno.
Lo spettacolo di Angelo Longoni, L’amore migliora la vita, è comico, ma “cattivo”.
E’ proprio il massimo della soddisfazione riuscire a far ridere e allo stesso tempo far riflettere; è uno spettacolo “scorretto”.
Ti amo o qualcosa del genere, invece, è decisamente comico, una “macchina da guerra” per far ridere, con quattro personaggi scritti benissimo. E’ una farsa, un gioco degli equivoci. La nuova commedia di Diego Ruiz, ha debuttato in estiva e nel mese di ottobre al Teatro Ghione di Roma. Ripartiamo ora da Torino e gireremo l’Italia fino a fine aprile. A quel punto, riprenderò Lisistrata al Carcano di Milano.
Mi ritengo fortunata ad aver avuto in tutti questi tre spettacoli dei compagni di lavoro di alto livello, che si sono rivelati un aiuto enorme.
Sembra che il numero “quattro” sia ricorrente in queste compagnie…
Evidentemente sì! In tutti e tre gli spettacoli.
Lei è reduce da un altro successo, la scorsa stagione, confermato peraltro anche a Torino: Alla stessa ora, il prossimo anno, di Bernard Slade.
Sì, lì eravamo in due, io e Marco Columbro ed era una commedia già più classica.
Parallelamente al suo percorso artistico, trova che in questi anni ci sia stata un’evoluzione del teatro?
ll teatro, secondo me, soffre un po’ meno la crisi che c’è stata in questi anni semplicemente perché è sempre stato un po’ in crisi; è come se fosse abituato alle difficoltà. Penso anche che, nei momenti più difficili, l’arte tira fuori tutte le sue risorse. Mi reputo estremamente fortunata, perché io sono una di quelle attrici che veramente non si ferma, quando invece ci sono tantissimi colleghi che hanno più difficoltà. Il teatro, però, continua a offrire una proposta molto variegata e resiste. Ogni anno si pensa che ci siano delle stagioni che saltano. In realtà si sopravvive, a fatica, ma si sopravvive. Basta andare in provincia per capire l’importanza del teatro. Nei piccoli centri, come molti di quelli che toccheremo con Ti amo o qualcosa del genere, il teatro sopravvive bene, perché è un avvenimento per il pubblico.
Cosa si aspetta a livello di accoglienza da parte del pubblico torinese di questo testo, rispetto a quello interpretato il mese scorso, sempre a Torino?
Il pubblico torinese l’ho amato sempre moltissimo, perché è colto, attento, che sta dalla parte del teatro e degli attori, non arriva prevenuto, è un pubblico entusiasta. Tutt’altro che freddo. Le esperienze che ho avuto finora a Torino – a livello di pubblico – sono state, forse, in assoluto le migliori. Mi aspetto un pubblico pronto a giocare, perché questo spettacolo è proprio adatto per divertirsi, staccando la spina un paio d’ore.
Il “qualcosa del genere” nel titolo rimanda a un particolare riferimento?
Sono gli equivoci. Lo spettacolo parla di amicizia, che spesso è una sublimazione dell’amore, quindi “qualcosa del genere”.
Davanti a una stagione per lei così intensa, la domanda è d’obbligo: progetti futuri?
Sicuramente riprenderemo L’amore migliora la vita. C’è un progetto anche un nuovo testo di Angelo Longoni per lo stesso gruppo di attori (insieme alla De Laurentiis, Ettore Bassi, Eleonora Ivone e Giorgio Borghetti, n.d.r.). Proprio per il successo riscosso e perché tra di noi ci siamo trovati bene.